Prosegue con grande successo il nostro viaggio tra le idee che alimentano le discussioni dei nostri ragazzi. Ricordiamo come sempre che la rubrica è aperta a tutte le persone e a ogni idea politica o civica nel rispetto della nostra Costituzione e dei suoi valori fondanti (un punto per noi fondamentale). Siamo già al quarto intervento, Questa volta è il turno di Alessandro D'uffizi, giovane studente e lavoratore impegnato anche lui nell'associazionismo di Cave. Alessandro ci mette davanti ad una proposta concreta che come gruppo siamo pronti a sostenere in ogni sede: incrementare lo sviluppo locale, puntando all'albergo diffuso, un tema che abbiamo trattato anche in occasione di dibattiti pubblici in cui a vario titolo abbiamo partecipato.
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La Cave che Vorrei : Innovare Puntando a sviluppo e turismo
Di Alessandro D'Uffizi
Mi fa molto piacere partecipare a questo blog e ringrazio
gli amici di Progetto Cave per la possibilità che mi viene data di esprimere sempre
la mia opinione.
Insieme agli altri ragazzi del blog Progetto Cave e Democrazia
Viva abbiamo avviato questo percorso per dire la nostra e per ascoltare il
parere di tutti con il metodo del dialogo diretto e della formazione continua.
Con questo mio articolo voglio subito parlare di un argomento che mi ha molto
colpito in tempi recenti: l'albergo
diffuso.
Un ragionamento che spesso ritorna nelle nostre riunioni
e che è oggetto di interesse da parte di molti.
Nella mia “Cave che Vorrei” ci vedo bene una esperienza
di questo tipo. Evitando noiosi cenni storici, vado al sodo per dire che in
sostanza consisterebbe in una struttura ricettiva
alberghiera, organizzata facendo convergere nell’obiettivo più stabili vicini
da organizzare in gestione unitaria.
L’associazione Nazionale Albergo Diffuso descrive i progetti
realizzati con delle parole che rendono bene l’idea e il perché della mia
proposta: “Un pó casa e un pó albergo, per chi non ama i soggiorni in hotel;
questa é in poche parole la nuova forma di ospitalità che prende il nome di
Albergo Diffuso. Le sue componenti sono dislocate in immobili diversi, che si
trovano all'interno dello stesso nucleo urbano. L'aggettivo
"diffuso", denota dunque una struttura orizzontale e non verticale
come quella degli alberghi tradizionali, che spesso assomigliano ai condomini”
Per quanto riguarda Cave, senza impattare negativamente sull’ambiente,
si avrebbero così immediatamente due risultati: riqualificazione delle aree (in
primis il centro storico) e una adeguata accoglienza per i turisti in grado di
far crescere anche gli eventi culturali di Cave che in questi anni si stanno
facendo davvero strada nello scenario nazionale come Il Jazz In Castagna, che
cito perché in cui molti di noi sono impegnati in quell’organizzazione di quel
jazz-rock festival, ma ovviamente molte
altre realtà culturali di Cave stanno crescendo e potrebbero trarre giovamento
dalla costruzione dell’albergo diffuso. Cave
con una potenziale capacità ricettiva di oltre 40 posti letto mediante albergo diffuso
inizierebbe a essere riconosciuta e apprezzata di più. Ovviamente occorre
investire in cultura e orientare le azioni per una più ricca offerta di attività
commerciali ed in particolare ristorazione. La Cave che vorrei è innovativa e punta
allo sviluppo del turismo.
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